Cos’è la Grafopatologia? – Rilievi peritali in Perizia calligrafica

di | 16 Novembre 2014

Cos’è la Grafopatologia? – Rilievi peritali in Perizia calligrafica

La grafopatologia è una branca della grafologia che permette di individuare, attraverso l’analisi della grafia manoscritta, segni clinici di alterazione psichica o somatica che si siano già instaurati in modo circostanziale, prolungato o definitivamente. La sua applicazione rende possibile seguire il corso delle malattie fisiche e psichiche e valutare i progressi di un trattamento applicato dai medici.

I suoi effetti permettono di osservare anche altri aspetti:

Accertare alterazioni emozionali normali o patologiche che siano momentanee, prolungate o definitive (croniche).

Osservare i miglioramenti o viceversa i peggioramenti prodotti nel corso di una malattia a partire dagli allineamenti scritturali di una persona.

Determinare la patologia della personalità dell’autore di uno scritto e le sue possibili alterazioni psichiche nel momento della stesura della scrittura.

Stabilire la presenza di segni grafici compatibili con la tendenza a delinquere dei sospettati e/o provare con buona probabilità il colpevole in ambito criminologico.

Accertare i segni grafici di appropriazione indebita e di sindromi scritturali di delinquenza come base preventiva in luoghi di rischio economico o finanziario.

Utilizzere la scrittura come test di valutazione per il controllo della personalità, accertando i segni normali e anormali nella scrittura autografa.

Chiarire la struttura della personalità autrice di scritti anonimi.

Collaborare con professionisti della salute (medici, psicologi, psichiatri) della giustizia (giudici, avvocati) e delle scienze sociali (sociologi, antropologi) come specialisti nella patologia scritturale.

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 PRESUPPOSTI MEDICI E PSICHIATRICI DELLA GRAFOPATOLOGIA

L’utilizzo della scrittura per determinare la presenza di determinate patologie non è qualcosa di alieno alla medicina e alla psichiatria.

Di fatto i testi segnalano l’evoluzione di certe particolarità della scrittura come segnali di orientamento nella diagnosi, permettendo di dedurre l’inizio o l’avanzamento di un alterazione psichica o fisica. Leggiamo:

Medicina Interna di Farreras e Rozman; Edizioni Harcourt-Brace, Madrid:
“la scrittura dei pazienti con afasia di comprensione, hanno una buona calligrafia che però è piena di errori di parola o di sillaba”, “nei pazienti con afasia di espressione, la scrittura possiede lettere scritte male e in genere tutta la calligrafia non si presenta bene ed è piena di errori”, “l’esame della scrittura permette di differenziare le afasie di comprensione, da quelle di espressione (Pag. 1399)”.
Nelle sindromi cerebrali, e come un segno di questa alterazione, “la scrittura sarà titubante, con lettere anomale e irregolari” (Pág. 1403).
Nelle malattie come il Morbo di Parkinson “l’ampiezza dei movimenti diminuisce, e come conseguenza la scrittura si rimpicciolisce (micrografia) e si trasforma in un atto penoso e lento aggravato anche dai tremori” (Pág. 1491).

Trattato di Psichiatria, di Henri Ey, P. Bernard e Ch. Brisset; Ed. Masson, Barcelona:
“il tremore, che può essere generalizzato, è inseparabile dai movimenti disartritici, e comprende anche i movimenti della scrittura che hanno inizio con piccole ondulazioni dei tracciati grafici…” (Pág. 753). 

Trattato elementare di psichiatria, di Aniceto Figueras e León Zimman; Ed. Lopez & Etchegoyen; Buenos Aires
“tutti i movimenti mentali che provocano tremori nelle estremità (paralisi genrali, confusione mentale), etc. hanno come conseguenza una scrittura tremolante che permette in alcuni casi di capire subito davanti a quali tipi di malattie ci si trovi”. “Negli stati maniacali la scrittura evidenzia anche uno stato di esaltazione psichica, i caratteri grafici sono grandi, disuguali, disomogenei…”. “I melanconici dirigono la loro scrittura verso il basso. I mentalmente insatbili adottano una scrittura di tipo infantile e le demenze senili hanno la caratteristica della scrittura tremolante, però il tremore è fine, a differenza di ciò che accade in quella dei paralitici dove il tremore è più ampio” e si riconosce che “le perturbazioni del linguaggio scritto hanno dato luogo a numerose osservazioni su quelle scritture che non abbiamo osservato nei dettagli; solo diremo che Mira e López segnalano che solitamente procedono a quelle dell’orale, dato che si deve tenere in considerazione nelle forme di inizio della diagnosi difficili, che possono facilitare l’insorgenza di sintomi di valore reale” (Pág. 134).

Vediamo poi che il concetto di scrittura è un complesso meccanismo psicofisiologico che riflette tanto l’organizzazione del sistema nervoso centrale come le strutture dell’essere cosciente in relazione con l’incosciente è un atto rigorosamente comprovato dalla scienza, essendo questo il concetto di base sul quale si appoggia la grafopatologia.

PRESUPPOSTI STORICI DELLA GRAFOPATOLOGIA

 

Tra i numerosi grafologi che hanno studiato i fenomeni della scrittura legati alle malattie visualizzabili con la scrittura (GRAFOPATOLOGIA) possiamo ricordare Ludwig. Klages, che nel 1886 fu il primo a formulare la teoria dei disturbi psicofisici nella scrittura. Rogues de Foursacs, che nel 1905, inizia l’investigazione nell’area grafopatologica medica pubblicando “Les ecrits et le dessin dans les maladie nerveuses et mentales”. Dr. Roberto Saudek, cecoslovacco, pubblica nel 1925, in Inghilterra, “Psicologia della scrittura” e, nel 1928, “Experiments with Hardwriting”, esponendo in quest’opera che la pressione della mano sul dito, muove la carta non intenzionalmente, causando alterazioni nel grafismo e investigando i segni di sincerità e di non sincerità nella scrittura.

Testo spagnolo tradotto in italiano da Giuseppe Amico. Versione spagnola disponibile su:http://www.grafopatologia.com/

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