Il saggio grafico in Perizia Grafologica Forense

di | 10 Novembre 2014

anonimaQuesto articolo presenta l’importanza che riveste il saggio grafico in Perizia Grafologica Forense e di quanto accuratamente debba essere preparato dal perito grafologo che si accinge a lavorare sulle grafie.

Il saggio grafico costituisce invece la scrittura di comparazione usualmente vergata in data posteriore al documento in esame. Tale redazione deve essere dettata e non copiata; nel corso della sua stesura occorre che sia rispettata l’omogeneità dell’ambiente grafico (stesso tipo di carta e analogo spazio dell’atto oggetto d’esame) e che siano usati gli stessi mezzi scriventi. Occorrerà poi che il dettato sia prolungato affinché l’indagato, oppure la persona sottoposta all’esame, possa cedere ai suoni naturali impulsi; sarà necessario infine richiedere che lo stesso scriva in caratteri diversi: stampatello, corsivo e maiuscolo.

Anche la conoscenza dello stato psicofisico del soggetto ha la sua importanza, agli effetti dell’indagine grafica. È indispensabile conoscere l’età, il sesso e la professione dell’individuo che ha compilato lo scritto oggetto di verifica, e sapere d’eventuali malattie o altre cause che possono avere prodotto turbative tali da modificarne o alterarne la grafia. Nella scrittura vergata da un soggetto anziano ed indigente, tipica di un testamento olografo, per esempio, la genuinità dello scritto può essere documentata mediante comparazione con scritture preesistenti, dalle quali si possono rilevare le caratteristiche che non cambiano pur nelle precarie condizioni sopra enunciate.

Il saggio grafico, sempre laddove possibile, integrato da altri scritti certamente vergati dal soggetto, secondo il codice di procedura penale, può essere acquisito sia dal magistrato che dalla polizia giudiziaria. In aggiunta, è da porre l’accento sul fatto che l’effettuazione di un saggio grafico da parte della persona sottoposta procedimento giudiziario può produrre una scrittura anche notevolmente difforme da quella veramente scritta dallo stesso soggetto. Questo perché egli è sottoposto ad un notevole stress, che può irrigidire la traccia della scrittura, far variare la velocità e, di conseguenza, anche la pressione della manovra grafica.

Fonte: “L’analisi, le ricerche su scritture e la comparazione grafologica
nelle indagini e nel procedimento giudiziario” del dott. Lelio Cassettari
Isp. Capo della Polizia di Stato.

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